Le mie proposte per gli Stati generali

Alla riunione interprovinciale degli Stati Generali del Movimento 5 stelle ho proposto tre temi, tre battaglie che ritengo debbano essere portate avanti. Si tratta di temi molto specifici, per cui ho presentato anche, sinteticamente, il modo per realizzarli: serve concretezza, non solo grandi sogni. Certamente non sono esaustivi di tutto il lavoro che sarà necessario fare, ma credo che siano tre primi passi importanti, che spero vadano a confluire con i contributi concreti di tanti attivisti, consiglieri comunali, sindaci, portavoce regionali, nazionali ed europei che stanno lavorando in modo proficuo per il futuro del Movimento 5 Stelle e del nostro Paese.

PRIMA PROPOSTA PER GLI STATI GENERALI: SVILUPPO DEL TERRITORIO GRAZIE ALL’INTELLIGENZA ARTIFICIALE

Problema: l’Italia ha ampie zone, soprattutto quelle delle aree montane, che rischiano lo spopolamento. Questo è dovuto soprattutto alla mancanza di opportunità lavorative per i giovani.

Obiettivo: dal momento che molti progetti di Intelligenza Artificiale non richiedono grandi strutture per la loro realizzazione, l’obiettivo è quello di creare piccoli centri di ricerca e di produzione che possono essere insediati anche nelle aree di montagna, fortemente specializzati su singoli sistemi di intelligenza artificiale, in collegamento gli uni con gli altri per lo scambio di idee e informazioni, a loro volta supportati da centri più grandi, quali per esempio l’Istituto Italiano di Ricerca di Genova, un’eccellenza tutta italiana e poco conosciuta.

Come realizzare il progetto:serve una sinergia a livello nazionale e con le amministrazioni locali per la realizzazione di progetti credibili. Possibilità di accesso a fondi europei destinati ai territori che rischiano lo spopolamento e a progetti innovati dal punto di vista tecnologico e ambientale.

Vantaggi: l’intelligenza artificiale nelle sue varie declinazioni (robotica, algoritmi, big data, prodotti sviluppati con nuove tecnologie, ecc) può essere uno strumento importante per la modernizzazione del Paese e per una produzione più attenta all’ambiente. Questo crea possibilità di occupazione in un settore in ampia espansione che offre grandi opportunità lavorative anche per il futuro. Da considerare anche la possibilità di sviluppare un indotto collegato a questi centri di produzione e ricerca.

Necessità: è fondamentale una formazione qualificata. In questo settore non troverebbero impiego solo laureati in materie specifiche, ma anche persone con formazione tecnica per la realizzazione del prodotto. Sarebbe pertanto importante associare a questi centri produttivi, corsi di formazione specifici, come istituti tecnici o professionali con specializzazione in aspetti specifici dell’intelligenza artificiale o corsi, anche per adulti che vogliono riposizionarsi nel mondo del lavoro, per la formazione di figure professionali qualificate.

SECONDA PROPOSTA PER GLI STATI GENERALI: TRASPARENZA DELLE LOGGE MASSONICHE

Problema: le logge massoniche sono il principale punto di contatto tra la criminalità organizzata di tipo mafioso e il mondo economico, finanziario, politico e istituzionale. Le prefetture dovrebbero avere gli elenchi, in realtà questo non avviene. Spesso non sono nemmeno chiari gli obiettivi di queste logge, che non possono essere considerate associazioni di tipo culturale. Inoltre, negli elenchi sequestrati, sono stati rinvenute tantissime iscrizioni con nomi fasulli.

Obiettivo: rendere trasparenti le logge massoniche. In Gran Bretagna, per esempio, che ha una tradizione massonica centenaria, gli elenchi degli iscritti alle logge massoniche sono consultabili su internet ed è possibile per i cittadini andare a visitare i luoghi di ritrovo. Questo senza violare la libertà di associazione, ma anzi, facendo conoscere il pensiero e la filosofia che sta dietro alla massoneria. A chiederlo sono anche alcuni massoni che hanno tentato, inascoltati, di denunciare le presenze mafiose anche nelle logge più note. Alla trasparenza, deve corrispondere un inasprimento delle pene per le logge segrete.

Come realizzare il progetto:prima di tutto è necessario togliere la riservatezza alla logge massoniche. Contemporaneamente devono essere inasprite le pene relative alla legge Anselmi, con utilizzazione anche di trojan nelle indagini.

Vantaggi: questa normativa, se aggiunta alla proposta già presentata dell’incompatibilità dei massoni con ruoli istituzionali, permetterebbe di evitare associazioni con scopi non chiari e soprattutto toglierebbe alle mafie un importante strumento per la creazione di relazioni sociali e di vincoli di fratellanza e mutuo soccorso. Ricordiamo che molto spesso all’interno delle logge massoniche ci sono anche magistrati.

TERZA PROPOSTA PER GLI STATI GENERALI: RECUPERO DENARO DALL’EVASIONE FISCALE DIRETTAMENTE NEI CONTI ESTERI

Problema: l’evasione fiscale non deve essere combattuta solo a livello di commerciante, artigiano o professionista che evade piccole somme. A pesare sul Fisco italiano è la grande evasione. Nei paradisi fiscali finiscono miliardi di euro di cittadini italiani non sottoposti a tassazione. Le stime parlano di numeri che si aggirano tra gli 85 e i 100 miliardi di euro.

Obiettivo: stringere accordi bilaterali con Paesi considerati paradisi fiscali per riportare a casa la quota maggiore di denaro possibile, prelevandolo direttamente dai conti correnti degli evasori fiscali. Questo porterebbe anche una diminuzione della tassazione dei cittadini che hanno sempre pagato diligentemente le tasse.

Come realizzare il progetto:con alcuni paradisi fiscali la possibilità di stringere accordi è molto labile, anche se alcuni di loro hanno interesse a uscire dalla blacklist. In altri casi, come con la Svizzera, è stato il governo italiano (a guida Berlusconi) a rifiutare un accordo bilaterale per il recupero dei capitali evasi. La Svizzera ha già stretto accordi con Usa, Francia e Germania, che prevedono la possibilità di prelevare direttamente dal conto corrente dell’evasore fino alla metà dell’intero importo. Si tratta di accordi già perfezionati, che non presentano particolari criticità legali, come dimostra il fatto che nei Paesi li hanno stretti sono in essere già da anni e che hanno portato al recupero di diversi miliari di euro. La Svizzera, per altro, è la meta fiscale preferita dagli evasori italiani (nel 2011 i capitali dello Scudo fiscale arrivavano per quasi il 70% dalla Svizzera, per circa l’8% dal Lussemburgo e per la restante parte da paradisi fiscali più esotici).

Vantaggi: il primo è di natura economica, con un recupero maggiore di capitali evasi. Un esempio pratico, una banca svizzera con quasi 10mila conti di italiani, sta patteggiando una multa da 100 milioni di euro da versare all’Italia per riciclaggio, dal momento che in questi conti sono stati scoperti oltre 6,5 miliardi di euro non dichiarati al Fisco. Con il prelievo diretto all’Italia non arriverebbero solo 100 milioni, ma oltre 3 miliardi di euro.

Inoltre si produrrebbe un forte effetto deterrente, oltre che una comunicazione politica chiara: lottiamo contro la grande evasione fiscale per il bene di tutti i cittadini.

Necessità: la volontà politica e una buona campagna di informazione al riguardo.