Non scordiamoci di sognare
La politica è fondamentale per la vita di una società, lo dicevano già i Greci, dovrebbe essere qualcosa di bello, perché dovrebbe essere sogno, l’idea di un Paese basato sui valori in cui crediamo: un sogno di pari opportunità, dove non è la finanza a dettare le regole, ma le esigenze dei cittadini. Il politico dovrebbe essere un sognatore, che non significa essere una persona scollegata dalla realtà, ma una persona che crede talmente tanto nella realtà da non accettarla nella sua statica mediocrità, ma pensando che sia possibile cambiarla con l’anelito al raggiungimento del sogno.
Il Movimento 5 Stelle è stato addirittura un’utopia, un sogno irrealizzabile che si è realizzato: qualcosa di enorme. Quando Casaleggio e Grillo sognarono un Movimento basato sulla democrazia diretta, che porta avanti i valori della dignità delle persone, del rispetto dell’ambiente, della legalità, venivano sbeffeggiati e considerati utopisti. Ora il Movimento è il primo partito in Parlamento. Significa che gli italiani credono nei sogni. Poi possiamo discutere finché si vuole sul sogno che si scontra con la realtà politica e deve accettare compromessi. Possono esserci stati errori, nessuno è infallibile; la colpa sta nello svendere i sogni, nel non crederci abbastanza, nel barattarli con un sicuro status quo. Per questo ora non bisogna fermarsi. Il sogno che diventa realtà non deve essere un punto di arrivo, ma un punto di partenza, per sognare ancora di più, per credere che la realtà possa davvero essere ancora migliorata. Io voglio politici che sognano, non calcolatrici umane votate al dio della finanza e della crescita economica a prescindere. Non si può basare il successo di una nazione solo sulla crescita del Pil. Lo sapete, per esempio, che un incidente stradale fa aumentare il Pil? E nessuno mi può venire a dire che un incidente sia un evento positivo. Il benessere delle persone dovrebbe essere l’obiettivo della politica, benessere che passa anche per la crescita economica, ma non a prescindere dai valori. Sognare, io continuo a sognare. Perché se non si sogna non si otterrà mai nulla, perché è facile criticare la realtà senza impegnarsi a cambiarla, senza ricorrere il nostro sogno.
Alla fine di questo editoriale vi invito ad ascoltare una canzona bellissima di Vecchioni, “Sogna ragazzo sogna”
“E ti diranno parole rosse come il sangue
Nere come la notte
Ma non è vero, ragazzo
Che la ragione sta sempre col più forte
Io conosco poeti
Che spostano i fiumi con il pensiero
E naviganti infiniti
Che sanno parlare con il cielo
Chiudi gli occhi, ragazzo
E credi solo a quel che vedi dentro
Stringi i pugni, ragazzo
Non lasciargliela vinta neanche un momento
Copri l’amore, ragazzo
Ma non nasconderlo sotto il mantello
A volte passa qualcuno
A volte c’è qualcuno che deve vederlo
Sogna, ragazzo sogna
Quando sale il vento
Nelle vie del cuore
Quando un uomo vive
Per le sue parole
O non vive più
Sogna, ragazzo sogna
Non lasciarlo solo contro questo mondo
Non lasciarlo andare sogna fino in fondo
Fallo pure tu
Sogna, ragazzo sogna
Quando cade il vento ma non è finita
Quando muore un uomo per la stessa vita
Che sognavi tu
Sogna, ragazzo sogna
Non cambiare un verso della tua canzone
Non lasciare un treno fermo alla stazione
Non fermarti tu
Lasciali dire che al mondo
Quelli come te perderanno sempre
Perché hai già vinto, lo giuro
E non ti possono fare più niente
Passa ogni tanto la mano
Su un viso di donna, passaci le dita
Nessun regno è più grande
Di questa piccola cosa che è la vita
E la vita è così forte
Che attraversa i muri per farsi vedere
La vita è così vera
Che sembra impossibile doverla lasciare
La vita è così grande
Che quando sarai sul punto di morire
Pianterai un ulivo
Convinto ancora di vederlo fiorire
Sogna, ragazzo sogna
Quando lei si volta
Quando lei non torna
Quando il solo passo
Che fermava il cuore
Non lo senti più
Sogna, ragazzo, sogna
Passeranno i giorni
Passerrà l’amore
Passeran le notti
Finirà il dolore
Sarai sempre tu
Sogna, ragazzo sogna
Piccolo ragazzo
Nella mia memoria
Tante volte tanti
Dentro questa storia
Non vi conto più
Sogna, ragazzo, sogna
Ti ho lasciato un foglio
Sulla scrivania
Manca solo un verso
A quella poesia
Puoi finirla tu”