Giustizia: Ue vigili su indipendenza magistratura italiana
“Anche dove si ritiene venga rispettato lo stato di diritto, come in Italia, sono emersi scandali relativi al mondo della magistratura, con nomine pilotate e procedimenti disciplinari e penali che sembrano essere una sorta di punizione o vendetta di correnti interne. Uno scandalo che ha portato anche alle dimissioni di numerosi membri dell’organo di autogoverno della magistratura italiana. Abbiamo presentato degli emendamenti alla Relazione sullo Stato di diritto 2020 sottolineando l’importanza di rispettare l’indipendenza della magistratura anche nei metodi di nomina, oltre che nei meccanismi di avanzamento di carriera, nelle procedure disciplinari e nelle sanzioni. Il monitoraggio di questi parametri deve essere costante per verificare l’effettività di autonomia della magistratura”, così Sabrina Pignedoli, europarlamentare del Movimento 5 Stelle, nel corso di un dibattito in Commissione per le libertà civili la giustizia e gli affari interni.
“Il cosiddetto caso Palamara non può essere considerato come un problema di cattiva condotta di un solo magistrato. Palamara faceva accordi con altri magistrati, con altri membri dell’organo di autogoverno, a volte in collegamento con la politica. Riceveva richieste di favori addirittura da chi ora lo dovrebbe perseguire per le sue condotte. Inoltre ci sono stati accordi che hanno determinato nomine di magistrati in posizioni chiave non basate sull’effettivo merito, ma sul correntismo e il favoritismo. Posizioni che sono attualmente ancora coperte dagli stessi magistrati che avevano richiesto il favore. Questo sistema non può in alcun modo garantire l’imparzialità e l’indipendenza della magistratura. E’ necessario che le istituzioni europee stigmatizzino questo tipo di condotte e inducano gli Stati membri a fare piena luce sulle vicende di questo tipo”, conclude Pignedoli (26.5.2021).