Quando la violenza alle donne è il bacio a Biancaneve
Oggi vorrei farvi tre quadri distinti, mettere in fila tre differenti situazioni che hanno come protagoniste le donne.
Primo quadro. La corte d’appello di Firenze assolve sette ragazzi (che erano stati condannati in primo grado) accusati di aver stuprato una ragazza, perché trattasi di “soggetto femminile disinibito”. Per questa sentenza la Corte europea dei diritti dell’uomo condanna l’Italia a risarcire la ragazza perché “le autorità italiane hanno fallito nel proteggere il diritto della ragazza al rispetto per la sua vita privata e alla sua integrità fisica”. La Cedu rileva un punto di una gravità assoluta: “La Corte ritiene che le autorità giudicanti dovrebbero evitare di riprodurre stereotipi sessisti nelle loro decisioni giuridiche, minimizzando la violenza di genere ed esponendo le donne a una vittimizzazione secondaria attraverso la colpevolizzazione e commenti moraleggianti responsabili di danneggiare la fiducia delle vittime nel sistema giudiziario”. Lo Stato italiano dovrà risarcire alla ragazza poche migliaia di euro, a fronte di un danno gravissimo che questa sentenza ha causato non solo alla ragazza, che è la vittima diretta, ma anche a tutte le donne che subiscono violenze e avranno mille remore prima di denunciare. E i giudici che hanno emesso questa sentenza? Tutto bene, tutto normale, sempre al loro posto?
Quadro numero due. In provincia di Reggio Emilia, una ragazza pakistana di 18 anni è scomparsa. Una delle ipotesi investigative – speriamo sbagliata – è che i familiari l’abbiano uccisa e fatto sparire il corpo perché aveva rifiutato di sposare l’uomo che le era stato imposto. Saremo dei sognatori, ma scrivendo speriamo ancora che Saman sia solo scappata, che si sia rifugiata da un’amica o da un ragazzo che ama veramente per sfuggire a una terribile imposizione. Siamo nel 2021 e si parla ancora di matrimoni imposti. Il questo caso si tratta di una ragazza pakistana, ma non scordiamo che in certi contesti anche tra italiani esistono ancora unioni combinate dalla famiglia.
Terzo quadro: si scatena la polemica contro Disney per il bacio del principe a Biancaneve addormentata. Non era consenziente: si tratta di un caso di molestie.
Causa rabbia vedere questo abisso, tra un certo femminismo capace di creare un caso internazionale per Biancaneve, gridando alla discriminazione anche quando un uomo per garbo apre la porta a una signora, e la mancata risposta civile a vicende terribili che dovrebbero scatenare una reazione di indignazione, protesta e vicinanza nei confronti delle ragazze colpite da violenze e pregiudizi.