Grande Aracri: un boss ‘incredibile’
Nicolino Grande Aracri è stato considerato inattendibile. Mi sembra una decisione presa con molta rapidità e solo da una procura, sicuramente di livello professionale molto alto, ma la cosca Grande Aracri dominava in mezza Italia, se non sbaglio ci sono una decina almeno di procure interessate, che forse dovevano essere maggiormente coinvolte.
Peccato. Perché le dichiarazioni di Nicolino Grande Aracri avrebbero potuto fare piena luce su questioni che sono emerse nei processi che già si sono celebrati o si stanno celebrando.
Per esempio, nell’indagine Kyterion (il troncone di Aemilia a Catanzaro) a un certo punto si parla del tentativo di aggiustare un processo in Cassazione per il genero di Nicolino Grande Aracri. Ad occuparsene l’avvocato massone Giovanni Benedetto Stranieri tramite la sorella Lucia (non indagata).
Vi riporto il passaggio dell’intercettazione in cui lo stesso Stranieri spiega come ha fatto a portare a casa il risultato per il boss:
“Però mia sorella,,. mia sorella che c’ha lo studio a Taranto, insieme … c’è il Presidente del Tribunale di Taranto che è andato in pensione da poco, che sta nello studio di mia sorella … e c’ha il fratello, c’ha il fratello che è Presidente di Sezione alla Cassazione, mi hai capito bene?”.
Non serve un genio per capire di chi sta parlando Stranieri, basta andare su internet e si trovano nomi e cognomi. Sicuramente saranno stati fatti attenti e approfonditi riscontri – vista la caratura dei personaggi e anche le nomine successive ricevute – e non si sarà trovato niente. Se Grande Aracri fosse stato un vero pentito, chissà, forse avrebbe potuto spiegare perché l’avvocato sapeva del buon esito in Cassazione prima che la sentenza venisse emessa. Considerando anche che si parla di Taranto, dove – lo ricordiamo – il procuratore capo è stato sottoposto a misura cautelare con l’accusa di aver ‘aggiustato’ procedimenti.
Se fosse stato credibile, Grande Aracri avrebbe potuto parlare anche del motivo per cui a gennaio 1994 – come emerso durante il dibattimento di Aemilia 92 – ci fossero stati vari contatti telefonici con un numero del Rud, Raggruppamento unità difesa, dello stato maggiore della Difesa che ha avuto il compito di addestrare gli uomini della sezione segreta K del Sismi. Quelle telefonate avvengono in un periodo particolare, quando in Calabria ci sono gli omicidi dei carabinieri di ‘Ndrangheta stragista.
E poi sarebbe stato interessante se avesse potuto approfondire il ruolo di Paolo Bellini, la primula nera, ritenuta da alcuni ispiratore delle stragi degli anni Novanta al patrimonio artistico italiano. Bellini, che ora è a processo per la strage della stazione di Bologna, è stato per un periodo anche killer per la ‘ndrangheta: Grande Aracri ha avuto rapporti con lui? Di che tipo?
Immagino – vista la professionalità dei magistrati di Catanzaro – che tutte queste domande gli siano state poste, ma che non abbiano avuto l’adeguata risposta. Peccato che il boss di Cutro non sia credibile: dobbiamo ancora attendere per fare piena luce su molte questioni relative alla cosca Grande Aracri, definita la seconda più importante del mondo.