Recovery: allarme infiltrazioni mafie, va cambiata legislazione Ue
“Il Recovery Fund, con i suoi 750 miliardi di investimenti, rappresenta una grande opportunità per la ripresa dell’economia europea ma anche un bottino molto ambito per le mafie. Durante l’audizione pubblica, promossa e organizzata dal Movimento 5 Stelle, che si è tenuta oggi in Commissione Controllo dei Bilanci del Parlamento europeo è emerso chiaramente emerso che il problema delle infiltrazioni della criminalità organizzata riguarda non solo l’Italia ma anche altri Paesi tradizionalmente ritenuti meno ‘contaminati’ come il nord e l’est Europa perché lì c’è una grande sottovalutazione e meno controlli. Tutti gli esperti, intervenuti in Commissione, sono stati unanimi nel dire che l’Europa deve fare di più. È necessario il riconoscimento negli Stati membri del reato di associazione di tipo mafioso, sulla falsariga dell’articolo 416bis del Codice Penale Italiano. In questo modo sarà più facile poter contrastare gli appetiti della mafie, non solo quelle italiane, sui fondi europei con la possibilità anche di introdurre meccanismi come ‘white list’ a livello europeo, affinché i beneficiari dei fondi siano controllati in modo efficace. L’Unione europea non deve fare, anche involontariamente, nessun regalo alle mafie”, così Sabrina Pignedoli, europarlamentare del Movimento 5 Stelle, al termine dell’audizione “Presunte frodi sui fondi europei: quando il crimine organizzato attacca i fondi europei” (15.6.2021).