Ue: paesi frugali sbagliano, M5S non permetterà il ritorno dell’austerity
“I Paesi frugali hanno perso già una volta in occasione del varo del Recovery Fund e perderanno ancora una volta quando i fatti renderanno chiara e improrogabile l’esigenza di riformare il Patto di Stabilità e dare priorità a sviluppo, lavoro e investimenti. Il non-paper che verrà presentato oggi dai cosiddetti Paesi frugali in Slovenia ripropone la vecchia e fallimentare ricetta dell’austerity. Da Austria, Danimarca, Finlandia, Lettonia, Olanda, Repubblica ceca, Slovacchia e Svezia non arriva nulla di nuovo se non il solito pregiudizio duro a morire contro i Paesi del Sud Europa che invece, grazie alle attuali politiche espansive e alla sospensione dei vincoli di bilancio, oggi crescono più della media europea. La riduzione del debito non può essere considerata come un totem. Oggi più che mai c’è bisogno di una ‘golden rule’ nel Patto di Stabilità e Crescita, e cioè l’esclusione dal calcolo del deficit degli investimenti pubblici produttivi e quelli necessari a garantire la transizione ambientale. Maggiori investimenti pubblici, infatti, non solo rilanciano la domanda, ma generano più investimenti privati, con conseguenti effetti positivi sul PIL. Per un ancora più profondo rilancio dell’economia europea i settori coinvolti dalla cosiddetta ‘golden rule’ dovrebbero essere anche quelli dell’istruzione, ricerca, sanità, sicurezza e infrastrutture. Il Movimento 5 Stelle non permetterà il ritorno dell’austerity” così Sabrina Pignedoli, europarlamentari del Movimento 5 Stelle in una nota (10.9.2021).