Ue: querele temerarie sono schiaffo alla democrazia, Commissione europea intervenga
“La pratica delle querele temerarie (SLAPPs) costituisce un attacco diretto all’esercizio dei diritti e delle libertà fondamentali quali la libertà di espressione, la libertà e l’indipendenza dei media. Rappresentano uno schiaffo alla democrazia perché minano dalle fondamenta lo stato di diritto. La relazione di iniziativa votata oggi dalla Commissione per le libertà civili, la giustizia e gli affari interni è un deciso passo avanti nella difesa di giornalisti e ONG. Troppo spesso, infatti, il potente di turno promuove azioni legali, spesso prive di legittimità, avviate con il solo scopo di intimidire, screditare professionalmente, o consumare le risorse finanziarie di giornalisti, membri del mondo accademico, società civile e ONG, con l’obiettivo ultimo di ricattarli e costringerli al silenzio. La Commissione europea deve intervenire e presentare una proposta legislativa per proteggere le persone che indagano, segnalano o denunciano questioni di interesse pubblico”, così Sabrina Pignedoli, europarlamentare del Movimento 5 Stelle, in una nota.
“Il Movimento 5 Stelle ha presentato alcuni emendamenti al testo votato oggi che sono stati ripresi nei compromessi. Fra questi chiediamo un atto legislativo quanto più ambizioso possibile e nuove misure volte a sostenere lo scambio delle migliori pratiche attualmente in vigore. Inoltre, al fine di ridurre il rischio dell’abuso del processo, bisogna accorciare i tempi di attesa e ridurre il carico burocratico delle procure e dei tribunali. Gli Stati Membri dovrebbero prevedere la possibilità per le autorità giudiziarie di effettuare una valutazione preventiva dei casi di SLAPP al fine di dichiararli irricevibili se ritiene che il ricorso in giudizio sia manifestamente infondato o abusivo. Questa valutazione preventiva potrebbe basarsi su criteri oggettivi quali, per esempio, il numero e la natura delle querele o ricorsi presentati dal ricorrente, la scelta della giurisdizione adita e della legge applicabile al caso, un palese squilibrio di potere tra ricorrente e convenuto”, conclude Pignedoli (14.10.2021).