NEWSLETTER 3.0 FEBBRAIO 2023

Opportunità di finanziamento

#cooperazione # transfrontaliera #italia-croazia #azioni #progetti #innovazione #blue_economy 

Interreg Italia-Croazia – 1st call

Il Programma di finanziamento per la Cooperazione Territoriale Europea INTERREG VI-A Italia – Croazia ha lanciato il primo bando della programmazione 2021-2027 che finanzierà due tipologie di progetti: i Progetti Standard (Standard project proposals) e i Progetti di Piccola scala (Small-scale projects).

  • Per quanto riguarda i Progetti Standardil bando stabilisce un cofinanziamento all’80% a copertura di un budget complessivo per progetto compreso tra un minimo di 500.000 e un massimo di 2.200.000 euro, a seconda dell’obiettivo specifico (OS) perseguito. La durata del progetto deve essere compresa tra 24 e 30 mesi, con una composizione del partenariato di almeno 3 e massimo 8 partner. La call per questa tipologia di progetti è stata aperta il 28/11/2022 e chiuderà il 20/03/2021 alle 14.00 CET.
  • I progetti di Piccola Scala, per loro natura meno complessi dei precedenti, dovranno essere di durata compresa tra 12 e 18 mesi a fronte di un budget per progetto più contenuto, tra 165.000 e 200.000 euro, e un partenariato più ristretto (2-4 partner). Il cofinanziamento sarà pari all’80%, come per i Progetti Standard. La call per gli Small-scale projects, aperta anch’essa il 28/11/2022, chiuderà il 28/02/2023 alle ore 14.00 CET, in largo anticipo rispetto alla tipologia Standard.

Il Programma INTERREG Italia – Croazia 2021-2027

La collaborazione transfrontaliera tra i territori che si affacciano sul Mar Adriatico, incoraggiata dalla precedente dal precedente ciclo, sarà ulteriormente approfondita nel settennato 2021-2027. Infatti, per il periodo di Programmazione 2021-2027, la dotazione finanziaria stanziata per Italia – Croazia è di 216 milioni di euro, di cui quasi 173 milioni provenienti dal Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR). Per l’Italia, l’area territoriale interessata dal Programma si estende su ben 25 province in Italia delle regioni dell’Abruzzo, Puglia, Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Marche, Molise, Veneto.

Il Programma INTERREG Italia – Croazia 2021-2027 sarà fortemente focalizzato sulla blue economy, sulla capitalizzazione delle precedenti esperienze di cooperazione e sulla creazione di forti sinergie con la Strategia Adriatico-Ionica (EUSAIR).

In particolare, il Programma mira a perseguire cinque priorità specifiche, con particolare attenzione alla digitalizzazione, all’economia circolare e una migliore governance integrata quali temi trasversali a tutte le priorità:

  • Crescita sostenibile nella blue economy: promuovere uno sviluppo economico sostenibile attraverso politiche innovative nell’ambito delle economie verdi e blu;
  • Ambiente resiliente e verde: proteggere il patrimonio naturale anche mediante strategie di adattamento climatico e misure di prevenzione dei rischi, valorizzando la biodiversità e contribuendo alla lotta contro l’inquinamento;
  • Cultura e turismo per uno sviluppo sostenibile: valorizzare il patrimonio culturale attraverso prodotti turistici sostenibili e diversificati;
  • Trasporto marittimo multimodale e sostenibile: implementare soluzioni sostenibili per la mobilità transfrontaliera;
  • Governance integrata: progredire verso una migliore capacità istituzionale nella riduzione degli ostacoli alle frontiere.

News e approfondimenti

L’ACCORDO EU-UK DEL 27 FEBBRAIO 2023 E L’ASSOCIAZIONE DI UK AI PROGRAMMI DI RICERCA EUROPEI

Il 27 febbraio 2023, il Primo Ministro del Regno Unito Rishi Sunak e la Presidente dell’Unione Europea Ursula von der Leyen hanno raggiunto un accordo (‘framework agreement’) sulle regole degli scambi commerciali in Irlanda del Nord. Tale accordo potrebbe sbloccare i negoziati sull’associazione del Regno Unito ai programmi di ricerca Europei.

L’accordo del 27 febbraio siglato a Windsor, ambisce in generale a migliorare le relazioni tra il Regno Unito (UK) e l’Unione Europea (EU), ed in particolare a risolvere le tensioni causate al Protocollo dell’Irlanda del Nord, ed ai controlli doganali istituiti in Irlanda del Nord dopo Brexit. Ambizione legata dal fatto che l’accordo propone una serie di soluzioni che dovrebbero risolvere, ad esempio, problemi legati ai controlli doganali sulle medicine, sui prodotti fitosanitari, sul trasporto di animali, sulla tassazione dei prodotti alimentari.

L’accordo e’ un passo avanti rispetto alla situazione precedente, il primo passo di un percorso che potrebbe portare ad un miglioramento della situazione esistente dal 1 gennaio 2021. Ora, deve essere tradotto, sia dalla Commissione Europea che dal Governo del Regno Unito, in strumenti legali, che devono quindi essere approvati ed implementati. Il prossimo passo di questo percorso sarà una riunione del ‘EU-UK Joint Committee on the Withdrawal Agreement’, presieduta dal vice-presidente dell’EU Maros Sefcovic, e dal segretario degli affari esteri UK James Cleverly.

In relazione alla partecipazione di UK ai programmi di ricerca EU, ci si aspetta che l’accordo di Windsor possa portare alla partecipazione di UK ai programmi e alle attività di ricerca dell’EU definite negli accordi negoziati nel 2020 (tra cui Horizon Europe, Space programs, attività di EURATOM, progetto ITER sulla fusione).

Si ricorda infatti che, dal gennaio 2021, a seguito di Brexit e a ‘EU-UK Trade and Cooperation Agreement’ (TCA), l’associazione del Regno Unito ai programmi di ricerca dell’EU è in attesa di essere formalizzata. Ad oggi, il Protocollo I del TCA, che stabilisce la partecipazione del Regno Unito ai programmi di ricerca EU, rimane in bozza e deve essere finalizzato.

L’accordo di Windsor potrebbe sbloccare la situazione e portare alla definizione delle regole per l’associazione e alla partecipazione del Regno Unito, in tempi brevi e senza alcuna complessa negoziazione, ai programmi di ricerca dell’Unione Europea (programma Horizon Europe, attività di ricerca nel settore dello spazio e dell’Agenzia Atomica European EURATOM, progetto di ricerca sulla fusione nucleare ITER). Si parla di tempi brevi perché  tutti gli aspetti di una eventuale partecipazione di UK erano già stati definiti nel TCA del 20 dicembre 2020 e nei suoi allegati, in particolare nella parte V del TCA, che specifica i programmi a cui UK potrebbe partecipare, e le regole di partecipazione.

Si ricordano alcune cifre dei programmi di ricerca EU, accessibili dal sito dell’Unione Europea ‘Horizon Dashboard’:

  • Nel 2015, prima del referendum di Brexit, il programma FP7 (predecessore di H2020 e di Horizon Europe) aveva avuto un budget di circa 9,5 miliardi di EURO: di questi, istituti italiani e del Regno Unito avevano ricevuto finanziamenti pari, rispettivamente, a circa 725 e 1.500 milioni EUR (pari al 7,6% e al 16% dei finanziamenti totali);
  • Nel 2019, il programma H2020 (predecessore di Horizon Europe) aveva avuto un budget di circa 10,7 miliardi di EURO: di questi, istituti italiani e del Regno Unito avevano ricevuto finanziamenti pari, rispettivamente, a circa 856 e 962 milioni EUR (pari al 8% e al 9% dei finanziamenti totali).