Maltempo in Emilia-Romagna, Europa aiuti con fondo di solidarietà
“È necessario che l’Unione Europea intervenga per l’emergenza in Emilia-Romagna. Ora è il momento di mettere in sicurezza le persone, però è importantissimo che la Commissione europea aiuti i cittadini colpiti a riprendersi da questo disastro con il Fondo di solidarietà dell’Unione Europea (FSUE) previsto in questi casi. Ci sono case e attività produttive allagate e pesantemente danneggiate, frane che stanno creando ulteriori danni: l’operosità e la forza dei romagnoli la conosciamo, ma non dobbiamo far mancare tutto il supporto possibile per far fronte a questa tragedia.
L’alluvione in Emilia-Romagna ha dimostrato che gli effetti del cambiamento climatico non sono un’ipotesi per il futuro. Purtroppo assistiamo a effetti devastanti e, prima di qualsiasi altra cosa, esprimo solidarietà ai parenti delle vittime. Dobbiamo purtroppo constatare che una cattiva gestione del territorio ha peggiorato le cose. Il consumo di suolo, con una cementificazione dettata soltanto da brame economiche, la mancata manutenzione del territorio, lasciato a se stesso in quanto poco produttivo e non considerato come patrimonio comune, hanno contribuito ad aggravare la situazione che stiamo vivendo in queste ore. Dobbiamo chiederci se chi gestisce il territorio in Emilia-Romagna, e parlo di regione, province e comuni ha avuto la sensibilità adeguata alle gravi emergenze e al comportamento, individuale e collettivo, che il cambiamento climatico sta imponendo a tutti.
Abbiamo ascoltato le dichiarazioni di Marco Casini, segretario generale Autorità di bacino Appennino centrale, che indica nella mancanza di manutenzione e nel consumo di suolo due delle cause che hanno contribuito ad aggravare gli effetti di questa alluvione. Effetto climatico ed effetto antropico hanno aggravato l’imprevedibilità dei fenomeni atmosferici. Credo che sia una grossa parte di responsabilità imputabile a chi governa in Emilia-Romagna e penso che i cittadini meritino una adeguata risposta , che finora non è arrivata”. Così in una nota Sabrina Pignedoli, europarlamentare del Movimento 5 Stelle (18.5.2023).