Giornalismo: da Ue primo passo per bandire le querele temerarie
“La pratica delle querele temerarie costituisce un attacco diretto all’esercizio dei diritti e delle libertà fondamentali dei cittadini, nonché all’indipendenza dei media e allo stato di diritto più in generale. Con il voto della Commissione Giuridica del Parlamento europeo facciamo un passo in avanti per mettere al bando questa forma di censura subdola ai danni dei giornalisti. Prossimo passo sarà il voto in plenaria e poi la direttiva sarà legge e quindi anche l’Italia dovrà recepirla in barba ai troppi tentativi di bavaglio alla stampa libera che arrivano dal governo Meloni”, così in una nota l’europarlamentare del Movimento 5 Stelle Sabrina Pignedoli.
“Siamo molto orgogliosi, in particolare, che l’articolo 9 della direttiva anti querele temerarie preveda alcune delle nostre proposte presentate in occasione del voto sulla proposta di iniziativa del Parlamento su questo tema. Mi riferisco in particolare alle norme che accorciano i tempi di attesa e che riducono il carico burocratico delle procure e/o i tribunali attraverso una valutazione preventiva dei casi di SLAPP al fine di dichiararli irricevibili se ritiene che il ricorso in giudizio sia manifestamente infondato o abusivo. Tale valutazione preventiva potrebbe basarsi su criteri oggettivi quali, per esempio, il numero e la natura delle querele o ricorsi presentati dal ricorrente, la scelta della giurisdizione adita e della legge applicabile al caso, un palese squilibrio di potere tra ricorrente e convenuto”, conclude Pignedoli (24.1.2024).