Ue: comitati d’affari nella magistratura minano lo stato di diritto in Italia
“Oggi al Parlamento europeo si parla di stato di diritto. Ieri in Italia per l’ennesima volta un magistrato è stato sottoposto a misura cautelare perché, secondo l’accusa, avrebbe svenduto il suo incarico per arricchimento e carriera ‘aggiustando i processi’. A fronte di centinaia di magistrati che svolgono il loro ruolo in silenzio e con dedizione, in Italia è emerso un sistema di nomine condizionate da esponenti di partiti politici e da correnti e cordate interne alla magistratura stessa. Ci sono uffici giudiziari importanti dove il capo è stato deciso con questo sistema clientelare, dove i magistrati indipendenti e con pensiero libero vengono messi in un angolo e gli viene impedito di lavorare. Ci sono sentenze che sono state pilotate grazie a questo sistema, presunte logge o comitati d’affari che avrebbero condizionato l’amministrazione della legge, indagini omesse o archiviate sulla base dell’assunto: i favori per gli amici, la legge per gli altri. Lo chiedo a voi colleghi: con questa situazione, si può parlare in Italia del rispetto dello stato di diritto?”, così Sabrina Pignedoli, europarlamentare del Movimento 5 Stelle, in un intervento in plenaria (9.6.2021).