Italia: conflitto d’interesse e porte girevoli, rischi concreti

È arrivata la risposta, direttamente da parte della commissaria UE agli affari interni Ylva Johansson, alla mia interrogazione sulle porte girevoli e il conflitto d’interesse. Una risposta che, per quanto pacata, ribadisce quanto pensavamo già prima: su conflitto d’interesse, porte girevoli e lobbying l’Italia è arretrata rispetto a quanto ci chiede l’Europa: mancano infatti leggi che regolino queste pratiche purtroppo ricorrenti. È tutto legale in Italia, ma la UE potrebbe un giorno presentarci il conto.

Ho chiesto anche se questa carenza nello stato di diritto può danneggiare l’afflusso del Recovery Fund. A seguito del caso Monte Paschi di Siena, costato ai cittadini miliardi di euro e al caso di porte girevoli che riguardano l’ex ministro e attuale presidente di Unicredit Pier Carlo Padoan, la mia domanda è stata la seguente: “Esclude la Commissione che il caso in questione incida sul fatto che all’Italia sia concesso o meno l’accesso al fondo per la ripresa?”.

La commissaria Johansson ha risposto così:”Nell’utilizzare i fondi del dispositivo per la ripresa e la resilienza gli Stati membri devono prevenire, individuare e correggere i conflitti di interesse, la corruzione e la frode ed evitare il doppio finanziamento da parte dei fondi dell’Unione. Qualora le suddette irregolarità pregiudichino il bilancio dell’UE, la Commissione può sospendere i pagamenti e recuperare i fondi se le irregolarità non sono rettificate dallo Stato membro interessato”.

La risposta completa si può leggere qui: https://www.europarl.europa.eu/doceo/document/E-9-2021-004791-ASW_IT.pdf

C’è poco da star tranquilli. Il fatto che oggi in Italia avvengano certe cose potrà avere conseguenze gravi in un futuro neanche troppo lontano. Oltre a danneggiare lo stato di diritto legalmente e disinvoltamente – c’è anche un livello etico e di opportunità politica, ma non mi pare che ci si ponga questo problema – il nostro Paese potrebbe subire un danno economico con tagli al Recovery Fund.

Una enorme porta girevole, quella che riguarda Pier Carlo Padoan, che mi ha spinto a presentare questa interrogazione alla Commissione europea. Da ministro dell’Economia nel 2016, Padoan ha salvato con un mare di soldi pubblici Monte dei Paschi di Siena, poi è diventato senatore del Pd nel collegio di Siena (2018), e infine presidente di Unicredit (2020) che compra Mps, tagliando peraltro posti di lavoro e settori meno redditizi. È evidente che il ruolo e le conoscenze da ministro sono state fondamentali per quanto Padoan sta facendo come presidente di Unicredit.

L’Italia è già stata bacchettata nella seconda relazione sullo Stato di diritto, adottata dalla il 20 luglio 2021 dalla Commissione europea, che ora lavora alla terza relazione, prevista per luglio 2022. Dobbiamo porre rimedio urgentemente a porte girevoli, conflitto d’interesse e attività di lobbying.