Ue: ecoreati sono emergenza europea, serve procuratore green
“Dal traffico illegale di rifiuti agli sversamenti di sostanze tossiche nei fiumi e nei mari, dall’omessa bonifica all’inquinamento ambientale: i reati ambientali sono spesso invisibili ma portano con se conseguenze molto gravi per il futuro dei cittadini. L’Unione europea sta mettendo a disposizione sul capitolo risorse naturali e ambiente ben 400 miliardi di euro nel bilancio pluriennale 2021-2027 e almeno il 40% delle ingenti risorse stanziate con il Next Generation EU. A questi necessari investimenti per la transizione sostenibile manca tuttavia una adeguata protezione finanziaria per prevenire i reati ambientali e che quindi difenda gli interessi dei cittadini dalle organizzazioni criminali, spesso mafiose, responsabili di questi ecoreati. Manca all’Europa l’istituzione di un ‘Procuratore Green’ che si occupi esclusivamente di reati ambientali, magari allargando le responsabilità dell’attuale Procura europea. Questo sarebbe un primo passo auspicabile e una risposta alle mafie che anche recentemente hanno minacciato Don Maurizio Patriciello, parroco di Caivano e simbolo della lotta alla terra dei fuochi, con una bomba carta lanciata sul sagrato della sua chiesa nel giorno del suo compleanno. Un forte disincentivo ai reati ambientali è il controllo e la prevenzione. L’attività di contrasto e delle pene adeguate possono sicuramente aiutare, ma per noi bisogna fare di più arrivando a offrire protezione giudiziaria per chi denuncia i reati ambientali così da saldare l’alleanza fra Stato e cittadinanza in questa per garantire un futuro al nostro Pianeta e anche ai nostri figli”, così Sabrina Pignedoli, europarlamentare del Movimento 5 Stelle, in una nota.